Maestri Ribelli. Pensatori e scrittori del conflitto

Vi sono “maestri” i quali insegnano il compromesso con la realtà e vi sono “maestri” i quali avviano i propri discepoli verso forme di ribellione le quali si esprimono soprattutto in stili di pensiero e di vita fuori da ogni schema convenzionale. Essi attraggono con passione e coinvolgono con forza nelle loro esperienze estreme molti giovani studiosi. Il fatto principale è che in loro il pensare non ha nulla di fiacco, al contrario è vissuto e praticato sotto il segno di una convinta intensità spirituale; non vi è alcunché nella filosofia di questi intellettuali che faccia pensare alla stanca celebrazione e conservazione del passato oppure a una adesione acritica al presente. Il forte sentire di cui sono portatori ha quale presupposto principale la riconsiderazione del pensiero quale esercizio flagrante, per tale motivo si possono definire “maestri ribelli”. Sono raccolti nel volume saggi su: Pierre Klossowski, Emil Cioran, Michel Foucault, Mario Perniola, Beau Brummell, Giacomo Leopardi, Pitagora, Thomas Bernhard, Nick Land. Contributi di Sergio Benvenuto, Enea Bianchi, Gioele P. Cima, Antonella Del Gatto, Vincenzo Di Marco, Ugo di Toro, Aldo Marroni, Giuseppe Patella, Giuseppe Zuccarino.

Scritti politici e autobiografici

Questa raccolta di scritti, politici ma certamente anche autobiografici, senza necessariamente fare una distinzione, è stata editata la prima volta dalla Casa editrice Polis di Napoli nel 1944. Era un momento assai delicato nella storia dell’Italia moderna postfascista.

Era il momento in cui era necessario far conoscere il vero aspetto della repressione fascista e fornire una testimonianza diretta della voce, una delle più alte, dell’antifascismo attraverso il racconto delle persecuzioni e dei processi.

La selezione di questi scritti piuttosto che altri, magari di più specifica analisi politica ed economica, non fu certamente fatta da Gaetano Salvemini che firma la prefazione (1). Si trattava invece certamente di una scelta editoriale perché si riteneva urgente legittimare e dare voce ad una diversa idea di “socialismo”, quale emerge appunto dagli scritti di Rosselli, consolidato da un antifascismo che si è fatto staffetta tra le generazioni ed in questo abbia trovato nuova linfa.

Scritti politici, si è detto, ma certamente anche autobiografici. In realtà in questi scritti è praticamente impossibile scindere ciò che è analisi politica da ciò che è vita dell’autore, tra i fondatori del movimento “Giustizia e Libertà”. Le pagine fremono di passione giovanile, di tensione ideale, di sete di giustizia.

A questo indirizzo potete scaricare gratuitamente il testo:
https://www.liberliber.it/online/scritti-politici-e-autobiografici-di-carlo-rosselli/?fbclid=IwAR0Uxx36KKNFFg2crVPZK0cxgnWqst0nybNx00zl1-jQBY5PZw4YRurzv38

Un democratico ribelle

Lettere, documenti, testimonianze relative alla vita di Ernesto Rossi e ai tanti suoi maestri tra cui: Gaetano Salvemini, i Fratelli Rosselli, Riccardo Bauer, Ferruccio Parri. La sua corrispondenza privata durante gli anni del carcere e del confino, il racconto della sua vicenda umana e politica. Il racconto del suo ruolo all’interno del Partito d’Azione, una lunga intervista alla moglie ed una serie di aneddoti e ricostruzioni sulla sua e la vita dei suoi amici e compagni come Vittorio Foa, Eugenio Colorni, Altiero Spinelli.

Lo Stato siamo noi

Il libro raccoglie interventi e scritti che coprono un arco temporale che va dal 1946 al 1956. Sono ripresi, nella maggior parte, dalla rivista “Il ponte”.
Il progetto che ha animato la vicenda umana e politica di Calamandrei è stato quello di “defascistizzare gli italiani” per fondare una nuova “religione civile” centrata sulla Costituzione del 1948. Su queste basi nasce la “cittadinanza attiva” dell’Italia repubblicana.
La visione del giurista fiorentino della Costituzione era una visione dinamica, si potrebbe dire progressiva: “Le Costituzioni – scriveva – vivono fino a che le alimenta dal didentro la forza politica”. Senza questo “spirito vitale” le costituzioni muoiono. Per questo Piero Calamandrei, padre Costituente e tra i fondatori del Partito d’Azione, è tra le figure più nobili della nostra storia repubblicana.

Che ho a che fare io con i servi ?

Questo “Zibaldone politico” è una raccolta di estratti dagli articoli e dai saggi che Piero Gobetti scrisse all’inizio degli anni Venti, nel pieno della sua vivacità politica e intellettuale. Si tratta di una summa del pensiero del grande antifascista italiano, che il lettore ripercorrerà con stupore, e forse un poco di amarezza, per l’attualità delle sue riflessioni critiche. Ma forse anche con la speranza e la volontà che, con il contributo attivo di tutti, questo Paese afflitto da tanti mali possa cambiare e diventare migliore.

Quaderni del Circolo Rosselli

I Quaderni del Circolo Rosselli (QCR) sono una collana di fascicoli con cadenza trimestrale, a carattere monotematico e molto qualificati, iniziata nel 1981.

Rappresentano uno strumento prezioso di diffusione dei temi di dibattito propri della Fondazione e del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli. Gli argomenti trattati spaziano dai temi storici della politica nazionale ed estera – con particolare riguardo al socialismo, al laburismo e al liberalsocialismo – alle riforme istituzionali, ai problemi della formazione professionale e dell’occupazione, alle iniziative legislative per la riconversione industriale, l’innovazione tecnologica e la piccola impresa, al progresso della ricerca scientifica e dell’università, alle prospettive del federalismo e della costruzione dell’unità europea, alle questioni generali della diffusione e promozione della cultura.

Rivista Storica del Socialismo

Il secondo numero della nuova serie contiene un saggio di Paolo Bagnoli dedicato a Norberto Bobbio e il socialismo liberale, cui seguono l’articolo di Stefano Bruno Galli su Cesare Battisti, lo scritto di Marco Trotta su Ernesto Cesare Longobardi e le lotte del socialismo prefascista, lo studio di Marco Novarino sulle origini dell’anarchismo in Cina, l’indagine di Andrea Marchisio sul Partido Socialista Obrero Español e Unión General de Trabajadores durante la dittatura di Primo de Rivera, e l’articolo su Gilles Martinet e il socialismo italiano di Roberto Colozza. La sezione archivi e documenti in questo numero è dedicata alla descrizione dell’archivio di Antonio Giolitti, a firma di Gianluca Scroccu e Simona Luciani. A chiudere il primo fascicolo ventisei schede di lettura e numerose segnalazioni sui più recenti lavori della storiografia dedicata al socialismo.

Saluti introduttivi:

Filippo Del Corno Assessore alla Cultura, Comune di Milano

Aulo Chiesa Biblion edizioni

Interventi:

Brando Benifei Eurodeputato gruppo S&D

Angelo Turco Consigliere del Comune di Milano

Paolo Bagnoli Direttore “Rivista storica del socialismo”

Università degli Studi di Siena

Nicola Del Corno

Università degli Studi di Milano