L’istituzione negata

«Noi neghiamo dialetticamente il nostro mandato sociale che ci richiederebbe di considerare il malato come un non-uomo e, negandolo, neghiamo il malato come non-uomo. Noi neghiamo la disumanizzazione del malato come risultato ultimo della malattia, imputandone il livello di distruzione alle violenze dell asilo, dell’istituto, delle sue mortificazioni e imposizioni; che ci rimandano poi alla violenza, alla prevaricazione, alle mortificazioni su cui si fonda il nostro sistema sociale.» La grande lotta di Franco Basaglia comincia con un «no» totale, spalancando le porte su un’istituzione, una scienza e una società che mostrano il loro volto denudato nelle sue vergogne più nascoste.

Scritti scelti di un socialista libertario

Di Andrea Caffi ci ha lasciato quasi un trentennio fa un indelebile ricordo Alberto Moravia col descriverlo come “un uomo romantico che ha avuto [ …] degli ideali e al tempo stesso un’espressione delusa, ironica, amara e lungimirante con la quale sembrava dire: c’era da aspettarselo”; mettendo nel prosieguo in luce altre qualità come la profonda cultura, l’indomita curiosità, causa ed effetto del suo lungo peregrinare per mezza Europa, il netto rifiuto verso ogni forma di omologazione, la sostanziale freschezza mantenuta nonostante il passare del tempo e le traversie della vita.
Il ritratto si concludeva con la scoperta da parte dello scrittore romano delle due anime caffiane: quella illuminista francese che lo portava a cercare di spiegare il mondo partendo comunque sempre dal dubbio, e quella populista russa che lo spingeva a solidarizzare con i ceti subalterni.
Il suo socialismo libertario parla di individui e società, di giustizia e libertà, di laica fratellanza e umanità rigenerata, di storia e cultura, e di altro ancora: ecco i buoni motivi per ripubblicare Caffi ai giorni nostri, proprio nel momento in cui tornano alla ribalta abusate parole d’ordine quali “Dio, patria e famiglia”.

Il manifesto di Ventotene

“Il “Manifesto di Ventotene”, scritto da Altiero Spinelli in collaborazione con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, è considerato tra i più importanti contributi al dibattito sull’unità europea svoltisi durante la seconda guerra mondiale. Il “Manifesto”, da cui è nato il Movimento Federalista Europeo, costituisce l’inizio della lotta per la federazione europea condotta dai movimenti per l’unità europea. Il problema della federazione europea è all’ordine del giorno, perché è l’unica risposta adeguata alle sfide esistenziali con cui si confronta il processo di unificazione europea. Con la ristampa del “Manifesto di Ventotene” la Consulta Europea intende riaffermare il suo impegno nella lotta per la federazione europea e fornire un punto di riferimento per coloro che vogliono partecipare al dibattito sulla costituzione europea con piena consapevolezza di ciò che è in gioco.

Il fascismo eterno

“Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’‘Ur-Fascismo’, o il ‘fascismo eterno’. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: ‘Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!’ Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntarel’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.” Umberto Eco

La ragione del male

La ragione del male è un romanzo scritto 23 anni fa, ri-editato ad inizio 2019, dal filosofo e storico dell’arte spagnolo, che racconta di una società in cui si sparge una malattia che rende le persone indifferenti e atone; e in mezzo alle misure eccezionali, sempre più acquistano la parola personaggi emersi dal nulla, che hanno gioco facile divulgando nuove credenze religiose, false notizie..etc (non vi viene in mente il Brasile di oggi?). sembra che questa situazione si prepari da tempo dietro una facciata di benessere diffuso e di ordine, apparente… Molto attuale e pieno di stimoli di riflessione.

Psicologia di massa del fascismo

Psicologia di massa del fascismo è una veduta d’insieme fatta dallo psicoterapeuta, iniziatore della psicosomatica, sulla condizione interiore che caratterizzava il conformismo del cittadino tedesco prima dell’avvento del nazismo. Analisi corporea e caratteriale del cittadino perfettamente ossequioso verso il potere, quelli che poi la commissione che gli americani istituirono per processare i criminali di guerra nazisti, definirono, tramite i loro questionari, i “Gregari”. Un libro che fornì materiale prezioso ai più noti Marcuse e Fromm. Descrizioni che lette ancora adesso, danno da pensare sul presente.

Energie Nove

La «rigenerazione» dell’Italia e la politica del primo dopoguerra. Gli anni di «Energie nove»

Economia Politica – Carlo Rosselli

Quest’opera è un documento inedito, frutto delle lezioni per il corso di Economia politica che Carlo Rosselli tenne al secondo anno dell’istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Genova per l’anno accademico 1925-26. Esse testimoniano non solo l’impegno e il grado di elevata preparazione raggiunto da parte del grande politico e patriota antifascista in un campo specifico come quello degli studi economici e monetari, ma dimostrano anche la stretta connessione tra gli eventi storicosociali e quelli afferenti alla sfera economica. Egli sosteneva, infatti, che “la moneta è il fuoco del mondo degli affari. Sempre più, e sempre più esclusivamente, gli interessi, i desideri e le ambizioni umane cadono sotto il comune denominatore monetario”. Finito il corso, Rosselli abbandonò definitivamente l’università e si impegnò nella sfida aperta contro il fascismo.